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Vicini per chilometri, Vicini per stagioni // 2014




Fotografia Europea 2014
Allʼ interno della mostra Mirar2014, promosso da AIFAN Fotografia Analogica
2-3-4 Maggio, Camera Bianca Expo Room, Reggio Emilia

Quando si pensa a un percorso interiore, lo si immagina come se si trattasse proprio di una
strada. A seconda delle circostanze la si figura diritta e scorrevole, oppure tortuosa, colma di
salite, discese, paesaggi, sfumature.
Alessandro Trapezio, qui, offre allo spettatore proprio questo: la personificazione del suo
percorso di crescita attraverso la strada che collega la sua terra di origine (Aulla, in Lunigiana)
a quella dove si è stabilito più di undici anni fa (Bologna). Gli scatti non sono particolarmente
studiati, sono polaroid pure che congelano ricordi e sensazioni sedimentati nel tempo.
Appunti fotografici che uniscono la bellezza di paesaggi quotidiani e intimi, allʼintimità stessa
dei momenti in cui sono stati scattati.
Una giornata al mare, un tramonto, un bosco brumoso, si sovrappongono in un continuum
spaziale e temporale, collocati su una spola da un lato allʼaltro dellʼAppennino che, in ogni
viaggio, si adatta tacitamente a quello che lʼautore vive dentro di sé. Non è il soggetto dunque
a essere importante, quanto il non detto, lʼoggetto sotteso a ogni immagine: non le tappe, ma
il percorso, lʼandirivieni mai noioso da un confine allʼaltro.

"Un percorso è come una strada. La mia va da Bologna attraverso l’Appennino e giù, passando dalla Lunigiana, fino al mare. E’ la strada che unisce i luoghi della mia vita e delle mie stagioni. In ogni periodo dell’anno, per motivi diversi, per andare e per tornare senza che poi si sappia quale sia l’andata e quale il ritorno; un viaggio abituale ma che con il passare del tempo e delle stagioni ha cadenzato in me i diversi stati emotivi che hanno chiuso e aperto le epoche dei miei ricordi. Quelli che prendo sono appunti fotografici permanenti, senza tempo, capaci di tenere vicini i miei luoghi, con la loro memoria, anche a chilometri di distanza. Da una terra all’altra, solo miei."


Vicini per chilometri,
vicini per stagioni.
C'è modo e luogo
di scoprire che il confine,
è d'aria e luce.

(Vicini, C.S.I, 1997)