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Progetto per Calendario da Barbiere del Terzo Millennio // 2013



per il FESTIVAL FOTOCOPIA EUROPEA

Il Festival della Fotocopia Europea “FFE” è la copia di un festival che non esiste ma che attraverso la riproduzione di una superficie si manifesta nello spazio e nel tempo.
Saltano i toner, si inceppa la carta, un segnale rosso lampeggiante indica che qualcosa non funziona, è fuori controllo. Ma nulla si arresta, questo sistema non si nutre di fogli ma di idee e la ripetizione diventa l’affermazione in scala maggiore di un intento. Accessibile a tutti. Perché l’opera d’arte è già di per se la replica dell’originale, la prima, la seconda, la terza, la quarta, … , e nell’esatto momento in cui il foglio esce dalla fessura diventa di pubblico dominio, come un’immagine postata nel web. Presentato come un Festival in bianco e nero, ‘ffe’ in un momento di grande tensione economica, culturale e politica, invita la collettività a riscrivere una storia, partendo da un foglio bianco e dalla forza dell’utopia.

A cura di Antoni Grulli e Andrea Sassi

Artisti invitati: Davide Bertocchi (Italia), Heath Bunting (Inghilterra), Carolina Caycedo (Colombia), Costanza Candeloro (Italia), Giulia Casanova (Italia), Giulia Cenci (Italia), Giovanni Copelli (Italia), Radames Juni Figueroa (Porto Rico), Gabriele Garavaglia (Italia), Alicia Herrero (Argentina), Daniel Steegmann Mangranè (Spagna), Nicola Melinelli (Italia), Filippo Minelli (Italia), Santiago Morilla (Spagna), Miron Mutaovic (Serbia), Vahida Ramujkic (Serbia), Vincenzo Simone (Italia), Sissi (Italia), Taver (Italia), Alessandro Trapezio (Italia), Luca Trevisani (Italia), Zafos Xagoraris (Grecia)







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Jabberwocky_Through the Looking_Glass // 2009



La serie è nata per una mostra a tema; onirico e "fantastico" erano le parole chiave su cui sviluppare il progetto o adattare opere precedenti al tema della mostra. Cosi è stato sviluppato il progetto ispirandosi ai libri di Lewis Carroll. (Alice nel paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò) Jabberwocky è il titolo di un poemetto che Alice trovò nel paese delle meraviglie, ed era un testo "nonsense" che si poteva leggere solo attraverso lo specchio. In questo progetto l' artista raccoglie una serie di oggettispecchi che gli permettono di leggere la vita, un po' "nonsense", che ogni giorno viviamo. Non c' è la lettura o la visione della vita ma la chiave con la quale essa viene filtrata, raccolta e rivista. Le idee, i sogni e le immagini non sono svelate ma celate all' interno degli oggetti stessi; Dietro lo specchio.

"In qualche modo sembra riempire la mia testa di idee - solo non so esattamente quali siano!" (Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò di Lewis Carroll, 1871...è un pensiero di Alice...)








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IconoPlastica // 2009







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Animali Untori // 2008


Il progetto parte dall’ idea di rappresentare, tramite degli scatti “pittorici” e d’ ispirazione classica, una serie di simbolismi legati agli animali, alla religione e all’ ossessione di essere contaminati e contagiati.
Gli animali quindi, uomo compreso, come untori (esseri o persone che “ungono”: volontariamente o meno, spargono e diffondono o trasportano la malattia). Dal medioevo ai giorni nostri, nella storia si è sempre dato la caccia a “veicoli di contagio” che si riteneva spandessero le malattie, dai topi per la peste, ai gatti fino ad arrivare ai recenti uccelli della viaria e la febbre suina.
Forse però, queste ossessioni e queste fobie sono lo stesso “unto” virtuale che ci trasmettiamo noi stessi, creando finti allarmismi ed auto-alimentando le nostre paure, di cui poi ci nutriamo.
In questo scatto in particolare, viene presa in considerazione come “animale untore” la sessualità (spesso il sesso è considerato il principale trasmettitore di malattie fisiche e morali) e come generatore di fobie la moralità senza più distinguere quale sia però il vero male.








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Anonimato // 2008 


all' interno della collettiva Z.i._nc 23 (Zia Indipendenza)